L’oratorio sacro “Apostolo delle genti” composto da Mons. Marco Frisina in occasione dell’Anno Paolino, si articola in più quadri che ripercorrono i momenti più importanti che hanno segnato la vita di San Paolo.

Sono ormai anni che conosco questo straordinario musicista e compositore , noto soprattutto per i canti liturgici che cantiamo nelle nostre celebrazioni, ho inserito anche  molte sue musiche e canti nello spettacolo su San Francesco e, mettere in scena questo suo intenso oratorio,è stato per me un onore.

Quando mi è stato proposto dalla Diocesi di  allestire uno spettacolo sulla figura di San Paolo nel bimillenario del suo “incontro con Cristo”, la prima cosa che ho provato è stato quasi un senso di panico: anche se non conoscevo molto bene il personaggio, sapevo che si trattava di un “gigante”della Chiesa.  Pensare poi che, per mettere in scena la storia di San Francesco d’Assisi mi erano occorsi circa tre anni, i pensieri mi si appesantivano sempre di più: avevo a che fare con un personaggio non molto popolare se paragonato al poverello d’ Assisi.

Ho poi ascoltato l’oratorio di Frisina e, accompagnando l’ascolto con letture appropriate tratte dagli “Atti”, le “Lettere”e alcune biografie, è nato “San Paolo, Apostolo delle genti”.

La rappresentazione si differenzia molto da quella su San Francesco perché nasce da un Oratorio e non se ne distacca quasi mai tranne che per due momenti: ho pensato di inserire fra le partiture di Frisina due scene che vedono Paolo insieme a Pietro, l’umile pescatore di Betsaida, primo a prendere coscienza della necessità di aprire la Chiesa ai pagani.  Troviamo infatti Pietro ( peraltro mai citato nella composizione ) nel primo incontro con il nuovo Apostolo dopo la folgorazione di Damasco, e nelle carceri romane prima del martirio quando ripercorrono il loro passato.

L’allestimento dell’Oratorio è essenziale anche per non perdere la concentrazione  dall’intensa religiosità che lo pervade : la musica è quella originale così come il coro che è “accompagnato” e non sostituito, dagli interpreti sempre visibili che svestono e indossano i loro personaggi.

Rappresentare la storia di Paolo persecutore, convertito a Gesù e infine Apostolo che conclude la sua vita con il martirio, è stato come incontrare un uomo colpito da un grande amore; un uomo nel quale troviamo la vera essenza della vita cristiana: incontrare Cristo, amarlo incondizionatamente e vivere per Lui con Lui e in Lui.

 

Massimo Vannucci

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08.09 | 17:51

Sono a bottegone ho bisogno di un appoggio ed aiuto per fare gli decomenti, siamo marito e moglie e abbiamo due figli

28.01 | 21:38

Ave maria